Report viaggio Romania 24-27 Marzo 2016
Perché i poveri li avrete sempre con voi; e quando volete, potete far loro del bene; ma non avrete sempre me (Marco 14:7)
Siamo giunti a fine Marzo e ci troviamo di nuovo a Iasi. Sono le 18 del 24 marzo e io, Max e Claudio siamo in coda per passare la dogana. In italia abbiamo lasciato 18 gradi; qui ce ne sono almeno 15 in meno, ma va bene così.
Per Claudio è la prima volta in Romania ma pare essere quello meglio attrezzato. Viaggiando come facciamo di solito, nel modo più conveniente possibile, abbiamo uno zainetto a testa e mi accordgo di aver sottovalutato il freddo. Sono troppo leggero. Pazienza. Passata la dogana c’è Nico che ci attende. Nico è un uomo molto silenzioso, un uomo “del fare” dicono quelli che lo conoscono, ma sempre sorridente. In un paese triste come la Romania, dove tutto appare triste, spoglio e degradato, non è usuale vedere un uomo sempre sorridente. Ma Nico è un fratello e a guardarlo mi sovvengono in mente le parole del salmista: Rallegratevi nell’Eterno, o giusti, e lodate il suo santo nome. (Salmo 97: 12)
Alla fattoria ci attende Mihaela, Crina e Cristina con una bella (e buona) ciorba calda.
La mattina, dopo aver fatto colazione e pregato, andiamo dal notaio per cercare di risolvere delle questioni burocratiche ancora in sospeso. Anche se difficile a credersi, la burocrazia Rumena è ancora più ingarbugliata di quella italiana. Preghiamo Dio che questa sia la volta buona e che i documenti che abbiamo prodotto possano finalmente andare bene. La mattina vola via così… Nel pomeriggio andiamo a fare la spesa. Abbiamo bisogno del necessario per preparare otto teglie di pizza i succhi di frutta e la cioccolata per l’ora felice di sabato mattina. Inoltre sabato pomeriggio vogliamo distribuire sessanta pacchi di prima necessità nel villaggio sperduto di Negrei. Li la povertà è tremenda e sappiamo che 1kg di riso, 1kg di farina e 1 litro di olio sono davvero poca cosa…ma è meglio di niente.
La sera, dopo cena, studiamo, insieme a tutta la famiglia Stroi, il passo dei talenti nel vangelo di Marco e preghiamo Dio che ognuno di noi possa mettere a frutto quelli che ha ricevuto.
Alle 11 del mattino seguente, andiamo a prendere i bimbi. Il furgone della missione è allo stremo e consuma ormai più olio che benzina. Ha superato i 330.000 km e non ce la fa più. Preghiamo Dio che possa provvederne uno in buono stato prima del prossimo inverno. La fattoria si riempie, i bimbi giocano, mangiano e ascoltano il vangelo. Da Daniele capitolo 3 raccontiamo loro la storia dei giovani Sadrac, Mesac e Abed-Negoe e di come non vollero piegarsi ad adorare la statua del re Nabucodonosor, a costo di finire nella fornace ardente e di come il Figlio di Dio li salvò da morte certa. Preghiamo che questi bimbi possano essere toccati dallo Spirito Santo e che Dio li salvi!
Nel pomeriggio, dopo aver preparato i pacchi, partiamo alla volta di Negrei. Dalla fattoria, se le strade sono praticabili, in un’ora si arriva al villaggio. È decisamente in mezzo al nulla, e considerando che la gente che vi abita non ha l’auto, uno si chiede come facciano a sopravvivere. A Negresti ci fermiamo per far salire Annuzza, una sorella del paese e Vasili il pastore della chiesa omonima. Hanno con loro una pentola di cibo con del pane. Ci spiegano che in una casa ci sono cinque bimbi con il papà e che non hanno nulla da mangiare, e la mamma è in ospedale.
Arrivati a Negrei scopriamo che i bimbi ci stanno aspettando nelle chiesetta. Sono tanti, molti di più dei nostri sessanta pacchi. Si canta e alcuni bimbi, a turno, recitano delle poesie e dei salmi. Iosif, che avrà 9 anni, vuole fare il pastore! Conosce incredibilmente a memoria lunghi passi della Bibbia, Alexandra canta una canzone di lode al Signore con la sua voce angelica. In mezzo a tanta povertà sentire il nome del Signore esaltato e glorificato è commovente. Alla fine, si mettono tutti ordinatamente in coda e ricevono il piccolo pacco alimentare. Vasili, che conosce il villaggio, ci aiuta a fare in modo che arrivi almeno un pacco in ogni casa…
Al prossimo viaggio… c’è tanto da fare.
Perché i poveri li avrete sempre con voi; e quando volete, potete far loro del bene