Alcuni nuovi ospiti in Romania: Beria e Ela.
Ho deciso di partire per la Romania per vedere con i miei occhi, quello che mi ha sempre raccontato mio marito Emanuele ad ogni suo ritorno… mi ha sempre manifestato una gioia e un amore particolare nei confronti dei bambini lasciati a Rebricea. Così ho deciso di partire anch’io e di organizzarmi per lasciare la mia bimba alle cure amorevoli della nonna. La partenza non è stata facile, complice il fatto di dover lasciare mia figlia piccola, anche se si trattava di soli due giorni. Arriva la partenza tanto attesa e parto insieme a Emanuele, Giacomo, Fabiola, Ela e David.
La prima persona che conosco appena atterrati in Romania è Nicu, che è venuto a prenderci con il mitico furgone 9 posti, per accompagnarci in fattoria…che dire…lodevole il suo sorriso e i suoi abbracci che ci hanno accolto all’uscita dell’aeroporto, nonostante fosse notte fonda…
Dopo aver riposato in un caldo e comodo letto, la mattina seguente ho conosciuto il resto della famiglia Stroi: Mihaela che ci ha preparato una buonissima colazione e i bambini: Luigi, Denis, Luisa, Lorena, Ionela e la piccola Patri… dei bambini dolcissimi e desiderosi di dare e ricevere tanto affetto!
Per il primo giorno in fattoria è stata organizzato un incontro per i bambini del villaggio vicino e Nicu è andato a recuperarli e ho deciso di accompagnarlo per conoscere la realtà del posto dove mi trovavo. Ricordo che i bambini li vedevo già in lontananza che aspettavano ansiosi l’arrivo del furgone di Nicu, che li avrebbe portati in un luogo sicuro, spensierato e pieno di amore, dove avrebbero ascoltato racconti della Bibbia, cantato, giocato e mangiato una buonissima pizza. Il giorno dopo è stato molto impegnativo, ci siamo recati tutti in una chiesa evangelica di un villaggio molto povero e sperduto in mezzo a colline di fango, dove la maggior parte delle sedie erano occupate da bambini con uno sguardo profondo, bambini desiderosi di ascoltare, bambini in cerca di riposo, bambini in cerca di un sorriso, bambini con scarpe infangate e mani rovinate dal freddo, bambini che vivono in una povertà e un abbandono che non possiamo neanche immaginare, bambini che porterò nel cuore…
Cosa mi è rimasto di questo viaggio? Un amore particolare per i bambini della fattoria, con la loro dolcezza infinita e il loro modo di essere mi hanno conquistata; un affetto per Nicu e Mihaela, che hanno deciso di mettere a disposizione la loro vita per curare questi bambini; la voglia di ritornare in Romania per vivere altre belle esperienze come questa e che dire dei miei compagni di viaggio? Hanno reso il viaggio divertente e spensierato anche se vissuto con qualche lacrima…lacrime per aver visto realtà mai immaginabili a pochi passi dalla nostra Italia e lacrime di tristezza per aver lasciato un pezzettino del mio cuore a Rebricea.
Beria Clemente