Esperienza delle famiglie Lorenzini e Olivero in Romania

Il racconto di Samuele, Angela e Vittoria

Il desiderio di una missione in famiglia lo avevamo in cuore già da un po’ di tempo, ma sapevamo che il Signore fa perfetta ogni cosa nei suoi tempi.
Abbiamo conosciuto Orazio nella nostra chiesa a Parma quando ha presentato il ministero Bethesda e immediatamente, tutti e tre, abbiamo sentito forte in cuore la voce di Dio che ci diceva “è arrivato il tempo giusto e il posto perfetto”. Così siamo partiti con la famiglia Lorenzini verso la Romania, per collaborare in questo summer camp. Siamo partiti mantenendo le aspettative moderate ma con la fortissima motivazione per andare a servire, con le nostre figlie, bambini in un paese per noi conosciuto solo attraverso i racconti di Orazio o di alcuni amici di infanzia e di famiglia. Abbiamo così potuto cucinare per loro, mettendoci completamente a disposizione per ogni cosa necessaria.
Siamo arrivati in questa bellissima fattoria a Rebricea dove siamo stati accolti da Denis Zlatan, sua moglie Lavinia e da Andrei e Naomi che ci hanno preparato una cenetta tipica che a pensarci ancora ora ci viene l’acquolina in bocca! Sono poi arrivati anche Claudia Pignatelli, Orazio ed Eduard Vrince con i venti collaboratori, e tutti insieme abbiamo iniziato questa meravigliosa esperienza.
In cucina molti sono stati gli inconvenienti e le difficoltà, soprattutto per la mancanza di acqua, ma la gioia di essere là ci ha fatto superare ogni cosa con immense risate e grandissimi sorrisi che ci hanno portato ad ideare strategie culinarie alternative che hanno sorpreso anche noi! 
Abbiamo avuto la benedizione di conoscere più di ottanta bambini, alcuni con storie famigliari che hanno trafitto i nostri cuori ma, nonostante tutto, abbiamo visto su di loro la grazia e l’amore di Dio.
Siamo andati in Romania per servire loro ma sono stati loro che hanno arricchito ognuno di noi con i loro teneri ma immensi abbracci, i loro sguardi traboccanti di gratitudine, i loro sorrisi che ci facevano sciogliere come ghiaccio al sole.
E’ stato per noi emozionante vederli giocare in spensieratezza, cantare e divertirsi e vedere i loro cuori aperti ad accogliere l’amore di Cristo, ascoltando le storie bibliche ed imparando più versetti possibili. Tutto questo con le nostre bimbe italiane che hanno avuto la grazia di superare ogni barriera linguistica.
Il sabato è stata per noi una giornata emotivamente intensa. Abbiamo percorso due ore di strada provinciale scendendo verso sud, fino al villaggio di Berezeni dove abbiamo conosciuto altri bambini con le loro mamme meravigliose e abbiamo portato pacchi alimentari ad alcune famiglie in difficoltà e abbiamo avuto l’occasione di pregare per e con loro. 
Certe situazioni pensi che esistano solo in Africa e invece sei nella comunità Europea, a solo meno di due ore di volo da casa. 
Il cuore ci si è stretto in un pugno ma nonostante tutto, i loro sorrisi ci hanno regalato un grandissimo incoraggiamento.
Non importa in che condizione sei, non importa quel che hai. Poco o tanto, sforziamoci di essere sempre eternamente grati e anche quando non tutto fila liscio, il sorriso può darti la forza di affrontare ogni circostanza.
Il giorno della ripartenza è presto arrivato. E’ stata dura dare l’ultimo abbraccio, è stata dura lasciare andare le loro manine dalle nostre, è stata dura dire “ciao”.
Ma siamo ripartiti non con un addio, ma con la promessa di poter ritornare il prossimo anno. Siamo saliti sul nostro aereo con un cuore e uno spirito arricchiti come una bellissima miniera di diamanti.
La Romania è entrata potentemente nostri cuori, abbiamo chiesto in preghiera a Dio di farci capire come essere un suo potente strumento in futuro in questa meravigliosa nazione.
 
 
 
 
 
 

Il racconto di Samuele, Daniela, Emanuela e Cristina.

Finalmente si parte! Dopo alcuni mesi di attesa, progetti, liste e riunioni, ma soprattutto preghiere, arriva il giorno della partenza per una settimana di campeggio in Romania. Un’esperienza che racchiude tante prime volte per la nostra famiglia, ma che ha rappresentato sin dall’inizio il grande privilegio di potersi mettere a disposizione e dedicarsi al servizio e all’opera di Dio. L’opera che viene portata avanti in questa fattoria di Rebricea è davvero grande e quello che abbiamo visto e a cui abbiamo partecipato ha superato ogni aspettativa. Siamo partiti carichi di desiderio di adoperarci, di essere usati per qualsiasi cosa il Signore avesse stabilito e si sarebbe presentata, concentrati sul realizzare qualcosa di mai fatto prima. Il nostro compito era preparare i pasti per tutti i team leader e soprattutto per tutti i bimbi che avrebbero partecipato al campo, circa una ottantina al giorno. Come in ogni missione, il nemico non è mai contento e cercherà di ostacolare ogni piano, non facendo mancare attacchi ed imprevisti, ma l’opera di Dio è più grande e più forte e rimanendo focalizzati su questo abbiamo sperimentato la potenza dall’Alto che ha portato soluzioni, gioia, pace, amore ed energie sovrannaturali. Abbiamo visto il cibo moltiplicarsi, i sorrisi dei bambini, le loro voci cantare al Signore, nonostante le situazioni che vivono. Abbiamo visto l’abbondanza di gratitudine, di amore e di gioia in quella che per il mondo è la totale mancanza, abbiamo visto giovani ragazzi che invece di passare l’estate a divertirsi, hanno dedicato il loro tempo e la loro energia a proclamare il Vangelo a questi piccoli, affinché siano Luce nelle loro case. Il tema del campo era la Luce e davvero l’abbiamo vista risplendere! Attraverso la dedizione e la profonda cura di Denis Zlatan, sempre presente e attento, attraverso l’esempio e la forza della sorella Claudia, che ha sprizzato un’energia spirituale senza eguali, Orazio che ha vigilato ed è stato lo strumento potente grazie al quale tutto ciò è stato possibile. Siamo stati riscaldati e riempiti dalla Luce di Dio anche attraverso altri fratelli, come Eduard, il cui cervello si è mosso contemporaneamente in tre lingue per tutta la settimana, salvando tutti noi da un’altrimenti impossibile comunicazione, prendendosi cura di tutti come un fratello maggiore, incluse le nostre bimbe. Un posto speciale nel nostro cuore è dedicato a tutti i leader, ragazzi preziosi e speciali, che affidiamo a Dio, affinché si fortifichino in Lui sempre di più, continuando a camminare nelle Sue vie. Concludiamo esprimendo quanto profondo è il ringraziamento e l’amore nei confronti dei bambini che abbiamo conosciuto: Luiza, Lorena, Ionela, Denis e Patri, con cui abbiamo potuto comunicare in italiano e con cui si è instaurato un bellissimo e fortissimo legame, ma anche con gli altri bimbi, che ci hanno regalato fortissime emozioni, abbracci indimenticabili, dolci momenti e un ricordo che ci accompagnerà fino al momento di rivederli, perché il nostro è stato solo un arrivederci. L’opera che viene portata avanti è troppo importante e preziosa, un progetto di Dio per illuminare le tante case buie che ci sono, riempire i vuoti e salvare anime che hanno bisogno di Lui e noi siamo onorati e desiderosi di farne parte e poter contribuire a questo. Grazie Signore per il tempo di benedizione che ci hai donato attraverso questo viaggio, l’arricchimento attraverso questi cari fratelli e il calore di questi Tuoi piccoli. Continuiamo a pregare per loro e le loro famiglie, in attesa di tornare e rivederli.

Il nostro desiderio come famiglia è di adoperarci per l’avanzamento del Suo Regno e l’esempio che riceviamo dalla missione Bethesda è di grande edificazione e benedizione per noi. Siamo certi che sia stata solo una prima collaborazione a cui, preghiamo, possano seguirne tante altre ma soprattutto che il Signore benedica questa opera, rendendola sempre più fruttuosa e abbondante in operai e nella proclamazione del nome di Cristo nelle case attraverso i bambini!

‘E il re risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, lo avete fatto a me”. ‘ Vangelo secondo Matteo 25:40

Con amore,

famiglia Lorenzini ©

 

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