Nuovi viaggiatori a Rebricea – Nuove strade

Federica con Ionela, Patri e Luiza

Ormai l’anno è iniziato da tempo e siamo fiduciosi che il Signore sta guidando tutte le cose come vuole la Sua mano sovrana.
Pian piano stiamo riprendendo tutte le attività che in qualche modo siamo stati costretti a sospendere con l’inizio della pandemia.
Contestualmente, alla ripresa delle visite in Romania, sono emersi nuovi bisogni. Ci stupiamo ancora come il Signore ci guidi per strade, a volte tortuose, dove ci sono persone che hanno bisogno di Lui.
Lo fa attraverso i bisogni più basilari: una casa da costruire, sostegno alimentare, sostegno scolastico, cure mediche…  Ognuno di questi bisogni mette nel nostro cuore un peso che non possiamo certamente ignorare. D’altronde, il nostro compito come servitori è proprio questo: alleviare le sofferenze di chi è nel bisogno e portare un messaggio di speranza da parte di Dio, parlando del Suo amore incondizionato.

Ringraziamo il Signore anche per averci permesso di visitare le chiese di Seregno (MB) e di La Spezia, dove finalmente abbiamo potuto condividere personalmente, non solo quanto accaduto negli ultimi due anni in Romania, ma anche tutti i progetti che vorremo realizzare nell’immediato futuro.

Speriamo di poter presto condividere con voi tutte le attività che Dio ci ha messo davanti e potere, attraverso le preghiere e il vostro sostegno, riuscire a realizzarli. Il progetto Antonica ci ha riempiti di gioia e di entusiasmo e non vogliamo sicuramente fermarci a questo, intanto dal 4-7 Marzo saremo di nuovo in Romania per continuare ad incoraggiare e supportare gli Stroi e per completare la distribuzione per la campagna invernale 2021/22.  E’ davvero bello ed entusiasmante vedere la gioia e i sorrisi di chi riceve un aiuto concreto. 

Ma è stato altrettanto bello poter condividere con nuovi volontari (Vincenzo e Federica) un viaggio insieme (quello di Dicembre) nel quale abbiamo potuto rivivere attraverso i loro occhi, quanto la situazione rumena possa ancora shockare il cuore di chi viaggia con noi per la prima volta.
Riporto qui di seguito le loro impressioni.

A metà Dicembre 2021 per la prima volta abbiamo visitato la fattoria di Bethesda, in compagnia di Orazio ed Emanuele. Durante il tragitto verso l’aeroporto, mantenendo un clima di leggerezza, le nostre conversazioni vertevano spesso sull’esperienza che stavamo per fare, ma non immaginavamo che avremmo ricevuto di più di quello che abbiamo dato.

La famiglia Stroi ci ha accolti con calore, all’interno della loro casa si respira davvero serenità. Nicu e Mihaela sono rispettivamente mamma e papà adottivi ed i fratellini in ordine di età si chiamano Luiza, Lorena, Denis, Ionela, detta Bitta e Patricia (Luigi, il maggiore, in quei giorni si trovava all’istituto scolastico dove tutt’ora vive). Luiza è molto dolce e apprensiva, pronta a sacrificarsi per i propri fratelli lasciandoli anche vincere nei giochi pur di vederli felici. Lorena manifesta una sensibilità spiccata e anche lei è dolce. Loro due insieme sono un supporto per Mihaela e Nicu nell’accudire i più piccoli. Denis è pieno di energie, competitivo nel gioco e molto simpatico. Ionela è quella che più di tutti esterna il bisogno di dare e ricevere affetto: infatti non è insolito ritrovarsi felicemente intrappolati in uno dei suoi lunghi e frequenti abbracci. Patricia è un mini tornado che ovunque vada porta allegria, correndo, saltando e facendo la ruota.

Abbiamo condiviso giorni meravigliosi in cui abbiamo meditato la Parola di Dio, pregato, servito e partecipato alle difficoltà di qualcuno, e abbiamo anche goduto dei sorrisi dei bambini e giocato con loro. Le attività svolte e le emozioni che abbiamo provato sono tante, ma per amor di sintesi ne raccontiamo qui solamente alcune.

Abbiamo visitato il villaggio di Pădureni al quale si giunge solamente dopo qualche chilometro di un tragitto sterrato e sconnesso, nel nostro caso anche fangoso per la pioggia caduta in quei giorni. Era domenica mattina e diversi bambini e qualche donna si trovavano in Chiesa, visibilmente desiderosi di riunirsi per ricevere un messaggio di speranza ma anche per condividere qualcosa in semplicità di cuore: infatti ad un certo punto quasi tutti i bambini si sono alzati l’uno dopo l’altro per recitare dei passi della Bibbia imparati a memoria! Dopo il culto, abbiamo distribuito circa 50 pacchi alimentari ed altrettanti kit composti da scarponcini, calze e cuffie invernali, preparati la sera prima.

Nel pomeriggio abbiamo ospitato nella fattoria un gruppo di bambini del villaggio di Rebricea per l’attività chiamata “l’ora felice”, durante la quale in un clima festante, alcuni volontari hanno esposto il vero significato della nascita di Gesù e quindi della vitale importanza per ogni uomo della venuta nel mondo del Salvatore Gesù Cristo.

Il giorno successivo, prima della partenza, abbiamo visitato il vicino villaggio di Rateșu Cuzei per l’inaugurazione della nuova casa di Antonica. Il suo volto era raggiante, e alla domanda su cosa avesse pensato quando ha saputo che Bethesda aveva preso a cuore il suo bisogno decidendo di aiutarla, lei ha risposto di aver realizzato che Dio si stava prendendo cura di lei. Fino ad allora Antonica, come altri in quel villaggio, aveva vissuto in una capanna di fango pericolante, priva di riscaldamento e di acqua corrente. L’abbiamo potuta visitare e all’interno di quella capanna abbiamo pensato per un attimo di trovarci dentro a un film, poiché non riuscivamo a realizzare che realmente qualcuno potesse vivere in quella condizione.

Oggi abbiamo la consapevolezza delle situazioni difficili che abbiamo visto in Romania, che rappresentano la quotidianità per le persone che abbiamo incontrato lì, e questo, unito all’amore per il prossimo che ci ha trasmesso Gesù, ci spinge a pregare e partecipare attivamente, anche attraverso l’aiuto economico.

Abbiamo avuto la sensazione che probabilmente ciò che abbiamo portato in Romania non era che qualche pane e pochi pesciolini, ma abbiamo la certezza che nelle mani di Gesù questi diventano una grande ricchezza. Dio moltiplichi e benedica l’opera di Bethesda, tutti coloro che sono nel bisogno e che sono stati aiutati e tutti quelli che si adoperano con amore.

Vincenzo e Federica Madrassi

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