Una doppia breve visita in Romania dopo il lungo inverno, con un ospite speciale
Dopo il viaggio dello scorso Novembre, io personalmente non vedevo l’ora di tornare a Rebricea per rivedere i bambini e gli Stroi. La pausa invernale dai viaggi ci ha permesso di riorganizzare le attività dell’associazione e pianificare i progetti per il 2019. Non è mancato in ogni caso il contatto e il costante aggiornamento con la nostra famiglia a Rebricea, attraverso i canali web, che grazie a Dio si sono dimostrati utilissimi. Mihaela e Patricia hanno anche avuto modo di visitarci in occasione della conferenza “Reflection” di Bologna.
Nel giro di due settimane siamo riusciti a viaggiare (io, Max e Luca) due volte verso la Romania.
Durante uno dei viaggi lampo (1-3 Marzo) abbiamo avuto l’onore di avere con noi Giuseppe Longo. Giuseppe ha speso buona parte della sua vita servendo il Signore full-time, insieme alla sua famiglia (la moglie Anna e i figli Emmanuele, Desirée e Davide), prima in centro Italia e successivamente in Africa, per 6 intensi anni. La sua esperienza e i suoi talenti sono stati di grande aiuto e incoraggiamento sia per i nostri fratelli rumeni che per noi. Il suo punto di vista è stato molto significativo e ci ha fatto capire quanto sia grave la situazione ed il bisogno materiale e spirituale di questa povera terra.
“La mia esperienza in Romania è stata molto positiva e stimolante. Mettendo piede per la prima volta in questa terra, ho avuto quasi l’impressione di trovarmi in Africa (dove ho vissuto per 6 anni), l’unica differenza alla fine era il colore della pelle. Non avrei mai pensato che a solo 2 ore di aereo dall’Italia mi sarei trovato di fronte ad una realtà simile. Quello che ho trovato in Romania è stata molta povertà e soprattutto molti bambini con situazioni familiari disastrose e vittime di abusi. Problemi di alcolismo e promiscuità sono davvero molto frequenti. Sono stato ospite presso la fattoria gestita da Bethesda – Ama il tuo prossimo a Rebricea, dove vive la cara famiglia Stroi che ha ricevuto in affidamento 6 fratellini: il più grande ha 13 anni, e la più piccola ha quasi 3 anni. Sono rimasto molto colpito dall’amore che gli Stroi hanno riversato su questi bambini: dopo tutto quello che hanno vissuto e sofferto dai loro genitori naturali, ai quali il governo rumeno ha deciso di togliere la patria potestà. Vivevano in pessime condizioni di salute e senza cibo; oltre ad venire maltrattati e trascurati dai due genitori alcolizzati. Quello che mi ha molto scosso è che la più piccola (Patricia), al momento dell’affidamento, era così giù di peso che aveva addirittura difficoltà a stare in piedi. L’ambiente in cui ora vivono questi bambini è sereno, fatto di attenzioni e cure che prima d’ora non avevano mai ricevuto. Mi hanno accolto con tanto amore e grandi sorrisi. Si vede chiaramente l’opera di Dio in mezzo a loro. Ogni giorno partecipano attivamente alla lettura della Parola di Dio che gli Stroi fanno in famiglia.
È stato bello conoscere anche tanti altri bambini della zona che di sabato frequentano l’ora felice in fattoria. Quando c’è stato il momento del canto mi hanno contagiato coi loro sorrisi ed entusiasmo; anche se diversi di loro mostravano purtroppo dei volti tristi e sofferenti. Mi ha fatto molto male sentire che tanti di loro sono costretti a lavorare duramente nei boschi per guadagnare qualche soldo da dare ai loro genitori. Porterò nel mio cuore il ricordo di questi bambini con le loro storie e chiederò al Signore di provvedere ai loro bisogni primari e spirituali, in modo particolare ai 6 fratellini. Ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha dato di vivere alcuni giorni con loro. Spero e prego di poter ritornare a giugno di quest’anno per il campo estivo, e trascorrere ancora momenti di gioia insieme alla presenza del Signore”.Giuseppe Longo
Se pur brevi, la nostre visite a Rebricea hanno avuto programmazioni molto fitte. Di sabato siamo andati a Vaslui presso un magazzino a cercare due letti a castello per le nostre due signorine (Luiza e Lorena) e per i nostri giovanotti (Luigi e Denis). Da quando sono arrivati in fattoria (più di 1 anno fa) hanno usati letti improvvisati e spesso in condivisione. I bambini però stanno crescendo in fretta, ed era giunta l’ora di fare qualcosa. Grazie a Dio abbiamo trovato i fondi per acquistare un due bei letti a castello in legno, che i bambini stessi hanno aiutato a montare (qui il video). La loro gioia è stata immensa. Alla piccola Ionela invece abbiamo portato un letto più piccolo dall’Italia: era così felice nel realizzare che aveva un letto tutto suo, che rideva e saltava continuamente dalla gioia.
Come di consueto, al sabato abbiamo organizzato l’ora felice per i nostri bambini e per quelli del villaggio. Alle 12.30 la sala era gremita da tantissimi bambini. Ormai i più grandi hanno 14-15 anni e pensiamo che a breve sarebbe auspicabile avere due programmi differenziati per età (bimbi e adolescenti). Anche questa volta hanno mangiato la tanto attesa pizza e a seguire, abbiamo alternato con canzoni, scenette e momenti di preghiera. La presenza di Giuseppe, ottimo chitarrista, e molto ben preparato a lavorare con i bambini, è stata preziosa. In una delle “Ore Felici” abbiamo raccontato la storia del paralitico di Bethesda (esattamente da dove viene il nome della nostra associazione) e i bambini l’hanno rappresentata sia recitandola, sia con dei disegni. Per incentivarli, i più bravi sono stati premiati con piccoli regalini.
Non sono mancati i momenti di condivisione con i nostri 6 fratellini. Abbiamo continuato infatti con piccole lezioni serali portando esempi di come applicare gli insegnamenti ricevuti nella vita cristiana e approfondendo ulteriormente la loro conoscenza di Dio. Anche questa volta ci siamo dedicati particolarmente al più grande dei fratellini: essendo ormai un adolescente, è necessario correggerlo in diversi suoi atteggiamenti. D’altronde, le conseguenze del suo passato devastato sono tutt’ora presenti in parte dei suoi comportamenti. Siamo fiduciosi però che Dio correggerà questo ragazzo. Sarà invece nostro il compito di pregare per lui e cercare di incoraggiarlo al cambiamento.
Durante le Domeniche abbiamo visitato la chiesa di Negrești e quella di Pădureni, dove anche con l’aiuto di Giuseppe abbiamo rallegrato i cuori con tantissime canzoni, sia del repertorio italiano, che di quello rumeno (che ormai stiamo imparando a conoscere bene). La predicazione è stata affidata a Giuseppe ed il tema è stato, a Negrești, che Gesù è il numero Uno su tutte le cose, Colossesi 1:13-20 e a Pădureni, che è importante vivere la comunione fraterna e essere uniti, Salmo 133.
Durante questo viaggio abbiamo ancora una volta constatato quanto sia prezioso lavorare con questa gente, soprattutto con i bambini. Alcuni di loro sono bisognosi di tutto, soprattutto di affetto e di una parola di speranza. Non vogliamo smettere di pregare per loro e di chiedere al Signore di non farci stancare di lavorare in questo campo vastissimo della Romania Moldova.
Il ritorno a casa è sempre un po’ triste, soprattutto vedendo le facce dei bambini che ci salutano malinconici, ma nel nostro cuore sappiamo che questi viaggi, anche se brevi e a volte spossanti, stanno portando piccoli grandi momenti di gioia nelle loro grigie vite e a noi la consapevolezza di aver obbedito al grande comandamento: Amare il nostro prossimo come noi stessi.